Passa ai contenuti principali

L'ultimo aereo. La recensione di Raffaele Taddeo su "El Ghibli"


Recensioni

L’ultimo aereo


Raffaele Taddeo
Scritto da Raffaele Taddeo
Il collettivo Joana Karda (Claudia Mitri, Lolita Jaskin, Laila Wadia), questa volta tre su quattro hanno nel giro di tre giorni scritto tre racconti incastonandoli nel problema del coronavirus, cioè su come questa pandemia abbia potuto poi incidere sulle storie personali, perché ogni grande catastrofe oltre che avere impatti sociali, economici dirompenti per la collettività incide poi sulle singole persone, sul loro vissuto, sulla loro particolare vita.
Ogni storia personale ha un suo sviluppo e un suo succedersi in avvenimenti, tristi, felici, ma quando arrivano avvenimenti eccezionali allora anche la storia personale trova quasi uno sbocco diverso, una accelerazione che porta ad una dimensione diversa della comprensione della propria vita.
Tre racconti, diversissimi l’uno dall’altro. In uno si mette a fuoco il rapporto madre figlia, in un altro l’amicizia fra tre donne, nell’ultimo la crisi di crescita di un’adolescente il cui padre non è quello che le ha dato il nome.
L’aspetto che va sottolineato è quello spaziale.  I racconti sono collocati in scenografie spaziali diversissime. L’America,  l’Europa dell’Est, India e Italia. Non so se sia stato un fatto intenzionale oppure se ciò sia dovuto in qualche modo al mondo di appartenenza o di   vissuto esperenziale di ciascuna delle autrici.  Siamo di fronte ad una duplice dimensione, il micro, cioè l’individuo che subisce dei mutamenti di prospettiva, di sua vita a causa di un piccolissimo virus, invisibile e il macro: la dimensione spaziale globale. C’è chi ha voluto affermare che l’esperienza della pandemia riporterà ad una vita e dimensione territoriale minimale ove la preminenza sarà la comunità piuttosto che la globalità. Penso che continueremo a fare i conti con la globalità perché la stessa sussistenza economica e sociale ormai non sono più in grado di rinnegarla. L’aver quindi preso come riferimento del territorio lo spazio globale mi sembra una giusta scelta. Continueremo a muoverci nella globalità, nella dimensione spaziale che ha come riferimento l’intera terra. Ne va della economia. Si pensi al turismo. Il turismo a casa propria non produce ricchezza, se non parziale; perché il turismo abbia un solido fondamento economico è opportuna che abbia la dimensione terra.
Non è quindi la comunità di appartenenza che viene riscoperta attraverso una crisi epidemica come quella del covid-19, ma ancor una volta è la relazione con l’altro. Di fronte alla pandemia si riscopre o si consolida la relazione con l’altro. Così nel terzo racconto si mette in evidenza che non ha valore solo una paternità o maternità biologica, ma specialmente quella affettiva.   Mina, la protagonista che dà il nome al racconto ha bisogno di sentire di essere stata desiderata per ritrovare la sua serenità: “Perché ti voglio bene, scema. Ho desiderato tuo padre per un istante, ma ti ho desiderata da sempre. Lui ha solo fatto avverare il mio sogno”.
Anche nel primo racconto Cindy l’aspetto fondamentale è il porre al centro l’attenzione affettiva verso la propria figlia Gladys. Lei Cindy, da bambina ne è stata privata e non vuole permettere che la carenza affettiva tocchi anche a sua figlia. Ancora una volta sono gli affetti con l’altro che sono determinanti per una salvezza anche e specialmente di fronte ad una pandemia: “Mi è venuto da piangere. Se Jermain rischiava l’arresto pur di riportarmi da Gladys, significava che una famiglia ce l’avevo anch’io. Margie, Ramos, Jermain non erano il mio sangue, ma qualcosa di più”.
Anche il secondo racconto mostra che ancora una volta sono le relazioni interpersonali quelle che salvano a volte anche dai grigiori di una vita di famiglia fatta di sacrifici forse anche non riconosciuti.  È solo il legame interpersonale che permette di avere una dimensione di umanità più ampia. Il legame di tre amiche, il loro vedersi in Skype, l’associarsi ad uno stesso obiettivo in WhatsApp (viaggio in Italia), le sostiene in una vita che qualche volta mostra anche una faccia non del tutto positiva. Sostiene specialmente la conservazione di una profonda umanità: “Sacchi di nylon bianco. Termosaldiamo e cuciamo una cerniera in mezzo. Sono stretti e lunghi. Li caricano su aerei diretti in Italia. Ogni giorno mi dico, dai, questo è l’ultimo, ma quelli continuano a decollare”.
08 giugno 2020

Commenti

Post popolari in questo blog

SCRITTURE PARALLELE. LA TRIESTE DI ZENO COSINI E MAGDALENA VALDEZ

Il primo romanzo del collettivo Joana Karda di Gianluca Bocchinfuso vai alla rivista IL SEGNALE n.118 “…Nel romanzo di Joana Karda riscontriamo una sorta di passaggio da un impianto realistico - che si dipana in età e mondi diversi - ad un altro più centrato sulla riflessione della propria malattia, l’analisi progressiva del proprio io superiore ad ogni elemento naturale e ad ogni elemento generale. Uno sforzo che mette la macrostoria in secondo piano e lascia centrale l’occhio verso sé stessa, verso la microstoria di piccole relazioni. Un sé spesso impaurito, spesso disorientato nel ritrovarsi e riprendere le strade vissute e quelle ancora da vivere. Non è semplice gestire le relazioni e le aspettative sulla propria vita soprattutto quando rimangono alcuni elementi irrisolti, come l’episodio di violenza subito in età giovanile. Quest’opera di Joana Karda può considerarsi un’opera già matura. La struttura narrativa e gli elementi tematici stanno dentro un’unitarietà stilistica forteme...

“L’ultimo aereo” di Joana Karda alla Maratona Nordica di Lettura. Copenaghen, Helsinki, Oslo, Stoccolma.

- Copenaghen, 18-21 maggio - Helsinki, 22-26 maggio - Oslo, 27-30 maggio - Stoccolma, 31 maggio-4 giugno Dal 18 maggio al 4 giugno 2020, gli Istituti Italiani di Cultura di Copenaghen, Helsinki, Oslo e Stoccolma propongono una maratona letteraria composta da tre storie al femminile per raccontare la vita ai tempi del Covid-19. Ogni giorno alle 18:00, sui canali social Facebook e Instagram degli Istituti, verrà letto un brano tratto da L’ultimo aereo, l'instant book di Joana Karda, primo collettivo femminile di scrittura meticcia in Italia, composto da Claudia Mitri, Lolita Jaskin e Leila Wadia. A dare inizio a questa lettura collettiva e condivisa sarà l’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen, mentre il 22 maggio l’Istituto di Helsinki raccoglierà il testimone, che a sua volta consegnerà, metaforicamente, all’Istituto di Oslo il 27 maggio. L’Istituto di Stoccolma concluderà infine la maratona, proponendo la propria lettura dal 31 maggio al 4 giugno. U...

L'ultimo aereo, 2020

di Joana Karda (Claudia Mitri, Lolita Jaskin, Laila Wadia) Tre delle componenti del collettivo hanno scritto   L’ULTIMO AEREO in soli tre giorni per raccontare dal punto di vista di tre donne - Cindy (beliziana), Anna (sovietica che vive in Romania) e Mina (italo-indiana) - la loro vita ai tempi del lockdown e dell’ultima possibilità per tanti di uscire o tornare nel proprio Paese. Tre diversi racconti intrecciati per parlare di rapporti tra donne, di viaggi interni, di voli presi, voli persi e voli drammatici. Per scaricare in formato Kindle clicca QUI Per riceverlo in PDF gratis scrivi a joanakarda@gmail.com